LO SAPEVATE CHE……. 2^ parte

Eravamo rimasti al sasso di Dante. Un attimo di sosta per ammirare – insieme a Dante – lo splendore della Cupola del Brunelleschi e ci si rimette in marcia. Ma per pochi passi: siamo in via dello Studio. Lo Studio era l’università fiorentina fondata nel 1341. Accanto allo Studio ed alla bottega dell’Opera del Duomo c’è la Torredi Sant’Antonino – Antonino Pierozzi che fu Arcivescovo di Firenze insieme a San Zanobi. Sul portale della torre c’è un busto del Santo e, ovviamente, anche su questo Santo c’è una leggenda: pare che due giovani sposi che non riuscivano ad avere figli si siano rivolti ad Antonino – che aveva fama di fare miracoli – per chiedergli di pregare per loro….. Nacque il primo figlio, seguito da altri quattro o cinque tanto che alla fine sbottarono con il famoso “troppa grazia Sant’Antonio”!!!!

Passando attraverso l’intrico di viuzze del centro arriviamo alla piccola piazza di Sant’Elisabetta e ammiriamo la Torre della Pagliazza. Questa torre – che ora fa parte dell’albergo attiguo – poggia su un edificio romano (forse delle terme) per cui ha una forma semicircolare, molto rara a Firenze. Intorno al 1285  venne usata come carcere femminile. Dai pagliericci su cui dormivano le donne prese il suo nome “della Pagliazza”.

Sotto la torre, passando per l’albergo, si possono vedere i resti degli scavi ed un piccolo museo che raccoglie i reperti ritrovati.

All’angolo tra via del Corso e via dei Cerchi, ai lati di un tabernacolo, sono presenti due croci di colore rosso su campo bianco – i colori di Firenze – e sotto una scritta “amo chi mi ama”: gli “sporti” (le vetrine) sottostanti erano occupati dalla Spezieria di Croce Rossa, un’antica farmacia….. la croce rossa divenne poi il segno di riconoscimento delle farmacie.

Arriviamo in piazza San Martino, vicino alla Casa di Dante. Da un lato della piazzetta c’è l’Oratorio dei Buonomini, una compagnia assistenziale che aveva lo scopo di soccorrere “li poveri vergognosi”, ossia le famiglie benestanti cadute in disgrazia per via delle tasse altissime e dalle lotte politiche, che si vergognavano di chiedere l’elemosina.

I fondi che utilizzavano erano dovuti alle offerte dei fiorentini….quando queste stavano per finire, i Buonomini accendevano una candelina fuori la porta dell’oratorio…. Da cui “essere ridotti al lumicino”….

Dall’altra parte della piazza c’è la Torre della Castagna, che dal 1282 fu il primo luogo di riunione dei Priori di Firenze; il nome viene attribuito al fatto che per le votazioni i Priori usavano mettere delle castagne in particolari sacchetti. I fiorentini – che usano chiamare “ballotte” le castagne – rivendicano da questi fatti la nascita del termine “ballottaggio”.

Senza tanta burocrazia, era così che si presentavano le richieste per il tribunale….

Oramai siamo nella splendida piazza della Signoria – dove risulta difficile sia passare che fermarsi per la moltitudine delle persone che la riempiono! Però si riesce a vedere sul selciato la lapide rotonda che segnala il luogo in cui fu impiccato e bruciato fra Domenico Savonarola, accusato di eresia, nel 1498.

Un velocissimo passaggio sulla Loggia della Signoria, per osservare la statua del Perseo del Cellini che incise il suo autoritratto nella parte posteriore della testa dell’eroe.

Ci mettiamo in un angolo di Palazzo Vecchio per osservare L’Intruso, il graffito che Michelangelo fece – girato di spalle – sul muro del palazzo…. Ci sono molte versioni su chi fosse stato ritratto ma non sull’autore…. Un “graffitaro” ante litteram.

Ai lati del portale del Palazzo Vecchio ci sono due statue meno conosciute rispetto alle “grandi” della piazza (il Biancone e David): si tratta di Filemone e Bauci, che secondo la leggenda furono trasformati da Giove lui in quercia e lei in tiglio per ringraziarli della loro bontà nei suoi confronti e accontentare la loro richiesta di morire insieme. Giove li mise a guardia della sua sede nell’Olimpo così furono messi spesso a protezione delle porte di palazzi importanti.

Giriamo in via della Ninna dove si vedono ancora sui muri del palazzo i resti della chiesa di san Pietro in Scheraggio, ormai inglobata nel Palazzo Vecchio. Di fronte c’è un portoncino basso fatto costruire dal Duca di Atene che per un breve periodo fu a capo di Firenze, scelto dai fiorentini nella speranza di far terminare le continue dispute tra Guelfi e Ghibellini.

Il suo comportamento però fu mal sopportato dai fiorentini che lo costrinsero alla fuga – che gli riuscì possibile proprio attraverso questo portoncino…..

Il giro di Firenze è terminato…….

Dal cielo fino ad ora grigio e coperto cominciano a cadere i primi goccioloni!!!

Quando ero alle elementari tutti i lunedì era immancabile il tema”Come hai passato la domenica?” e tutti a casa mi prendevano in giro perché le mie composizioni terminavano sempre con la frase “e sono tornata a casa stanca ma felice”….

Beh…. Andrebbe bene anche questa volta….

(P.S. alcune foto sono prese dalle immagini di Google perchè i monumenti erano in restauro, ben incartati….)

Una risposta

  1. Ciao Fausta! Sai che stavo programmando un piccolo viaggio a Firenze per maggio, ma non credo di riuscire, forse a fine estate. Io non vedo l’ora di tornarci…intanto, grazie ai tuoi post (bellissimi) mi sembra di esserci già arrivata…

    "Mi piace"

  2. Buongiorno cara Fausta, ho letto sia la prima e la seconda parte, poi con le foto era come essere li, mi hai fatto già alle prime ore di alba conoscere cose nuove e belle… cara ti ringrazio per questa belle camminata qui con te, con sincera amicizia Pif

    "Mi piace"

  3. Ciao Fausta, complimenti per il bellissimo post!
    Vorrei segnalare a tutti i lettori alcune curiosità:
    – alla porta del Duca di Atene corrisponde una scala segreta nascosta fra le Mura di Palazzo Vecchio. Tale scala (strettissima) è visitabile all’interno dei percorsi segreti di Palazzo Vecchio.
    – molte di queste curiosità possono essere viste in tv e su internet grazie a Seeten tv, la tv del turismo toscano: (http://www.seeten.it) oppure sul digitale terrestre in Toscana.

    "Mi piace"

  4. Si Fausta…ma la dolcezza non e’ mai abbastanza, per rapportarsi alla Dolcezza..come Marghe, capce di farmela ricordare anche se….non la conoscevo e la vidi solamente in una foto,dieci anni fa. “Strano..” mi viene detto qualche volta. Allora ad essere strano e’ il nostro cuore, ma e’ una stranezza ed un mistero che….ci fa capire cosa abbiamo dentro, qualcosa di grande e che va oltre la conoscenza diretta di una persona, una cosa che va oltre la vita stessa. Qualcosa che mi fa pensare che Gheita non e’ solo ricordo, immagine…e’ quel qualcosa che ci fa intuire che…c’e un amore piu’ grande di quello, o di quelli che affannosamente cerchiamo qui…piccoli o grandi che siano, ma pur sempre facenti parte di questa realta’. Una realta’ stupenda, questa vita. Ma non e’ detto che sia la sola. Ciao Fausta.

    Marghian

    "Mi piace"

  5. Ciao Fausta.

    Gia’…”sensibile”…e non me lo creo io…mi viene, cosi’..come per Margherita.
    Melissa stara’ bene, ora….lo spero, lo speriamo che, per quanto sia giusto tenere a questa vita, quando pero’ purtroppo finisce, l’altra sia migliore. Non lo sappiamo, ma e’ giusto crederlo od almeno sperarlo. Fa bene soprattutto a noi…e forse anche a loro, che nel vederci vivere in speranza e non in disperazione…ne traggono maggior gioia (oltre a quella -tipica-.. della loro condizione spirituale e percio’ libera…dai fardelli di questa vita). Ciao Fausta.

    Marghian

    "Mi piace"

  6. (risposta sul mio post “hair”)
    Ciao fausta..non l’ho mai visto rappresentare a teatro-in sardegna il teatro non va molto, a parte quello lirico e quello dialettale-. Il fim mi piacque moltissimo. Gia’, la musica su tutto….il linguaggio universale. Ciao Fausta.

    Marghian

    "Mi piace"

  7. Mi sembrava di esserci per un attimo tornato a Firenze. Ci ho vissuto per quattro anni ai tempi dell’università ed è una città che amo tantissimo, che sotto certi aspetti la ricolego a Parigi, per quell’aria che si respira e le cose, tante , sempre da imparare.

    Quando ci ritorno, alle volte mi guardo intorno e quello che mi domando è più o meno sempre la stessa cosa e cioè, la gente che la visita, per un giorno, o per tutto il tempo che si ferma, come la vive realmente? Ho l’impressione che queste cose si vivano come mangiare una pizza o leccare un gelato. Un giro, qualche bel monumento, un museo e, tutto torna come prima.
    La città invece va vissuta, capita, per conoscerla veramente.

    Evvabè, mi son dilungato, veramente un bel post. 🙂

    Ciao, buona serata.

    ps: la mia amica blogger, Solindue, con la quale per due anni abbiamo portato avanti con la collaborazione di una quarantina di amici blogger The Best Magazine, una rivista virtuale che trovi nel mio blog, è Fiorentina… 🙂

    "Mi piace"

Lascia un commento